Anna apre il suo negozio di cappelli e laboratorio a Bonn, il "Modehaus Klaber". Nel 1929, la famiglia si trasferisce nell'appartamento sopra il negozio. Un anno dopo, Anna acquista questa casa. Ora è una moderna donna in carriera: oltre a gestire la famiglia con due figli, ha un'attività in proprio con un laboratorio e gestisce due affittuari.

Quando i nazionalsocialisti salgono al potere, la vita cambia per tutti i membri della famiglia. Gli ebrei vengono gradualmente esclusi dalla società a causa della legislazione razzista. Il 26 ottobre 1938, agli ebrei di "origine polacca" fu immediatamente vietato di risiedere nel Reich tedesco. Paul Getreider, il cui luogo di nascita è la Polonia, ristabilita nel 1918, è riconosciuto come cittadino polacco. Nell'ottobre 1938 viene arrestato di notte senza preavviso e deportato in Polonia. Anna rimane a Bonn con Margot e Heinz. Durante il pogrom di novembre, i tre assistono alla brutale distruzione della cappelleria e del laboratorio da parte degli uomini delle SA.

A causa del loro rapporto diretto con Paul, anche Anna e Heinz devono lasciare la Germania nell'aprile del 1939. Margot, figlia di Moritz Holländer, rimane sola a Bonn e cerca disperatamente un modo per emigrare. A metà agosto riceve il permesso di entrare in Gran Bretagna per lavorarvi come cameriera. Nel maggio 1940 riesce a partire per gli Stati Uniti.

Lettere e foto dalla parte della Polonia occupata dai tedeschi dal settembre 1939 arrivano ancora a Margot negli Stati Uniti, ma i contatti si interrompono nel 1942. Sua madre Anna viene uccisa ad Auschwitz, suo fratello Heinz muore in un campo di lavoro tedesco. Paul Getreider, in visita a Leopoli nel settembre 1939, viene arrestato dalla polizia segreta sovietica e inviato in un campo di lavoro vicino a Mosca e poi in uno ad Astrakhan. Qui si perdono le sue tracce.

Margot ha vissuto negli Stati Uniti fino alla sua morte, avvenuta nel 2004. Divenne cittadina americana, si sposò e mise su famiglia. Negli ultimi anni ha visitato la sua città natale, Bonn, per raccontare la sua storia nelle scuole.

La mostra presenta anche le vite di altri membri della famiglia Klaber di Zülpich - nonni, zii e cugini di Margot - e di amici. Quasi tutti non sono sopravvissuti all'era nazista.